martedì, maggio 26, 2015
lunedì, maggio 11, 2015
Vi ricordate il post del 21.10.2014 in cui scrivevo del fermifugo "fai da te", un vecchio rimedio dei contadini di una volta, che usavano la pianta dell'Artemisia (detto in dialetto Bun mègu), come vermifugo?
Allora, sono andata a raccoglierla già un paio di volte e l'ho somministrata a distanza di 15 giorni ai cavalli: una manata di artemisia tritata mescolata con il fioccato.
Negli ultimi anni, i vermi si sono rivelati sempre più resistenti e finiscono per non essere più sensibili ai vermifughi chimici. Cosi ho pensato fare questa prova...Qualcuno penserà che sono pazza ma mi hanno detto che farà bene perche espelle i vermi e pulisce l'intestino.
Qui sotto ho messo un immagine di alcuni vermi che il cavallo può ospitare, più di 150 diversi parassiti e i più colpiti sono i puledri.
Queste informazioni le ho trovate dal sito http://www.cavallodelventasso.it/notizie-utili e gli ho copiati.
Strongyloides
Westeri:
Allora, sono andata a raccoglierla già un paio di volte e l'ho somministrata a distanza di 15 giorni ai cavalli: una manata di artemisia tritata mescolata con il fioccato.
Negli ultimi anni, i vermi si sono rivelati sempre più resistenti e finiscono per non essere più sensibili ai vermifughi chimici. Cosi ho pensato fare questa prova...Qualcuno penserà che sono pazza ma mi hanno detto che farà bene perche espelle i vermi e pulisce l'intestino.
Qui sotto ho messo un immagine di alcuni vermi che il cavallo può ospitare, più di 150 diversi parassiti e i più colpiti sono i puledri.
Queste informazioni le ho trovate dal sito http://www.cavallodelventasso.it/notizie-utili e gli ho copiati.
sono parassiti che vivono nel piccolo
intestino e si trovano in maggior numero nei puledri che hanno avuto modo di
ingerirli attraverso il latte materno infetto di madri colpite; mano a mano che
il puledro cresce tende a svilupparsi una risposta immunitaria che riesce a
tenere in parte sotto controllo l’infestazione ma in caso in cui siano presenti
grandi quantità di vermi si possono avere episodi anche seri di diarrea.
Parascaris Equorum
(Ascaridi):
anche questi come nel caso precedente
vivono nel piccolo intestino e sono molto comuni nei puledri. L’ingestione
delle larve avviene prevalentemente al pascolo e dal piccolo intestino tendono
a migrare verso altri organi quali fegato e polmoni per poi tornare nel piccolo
intestino per svilupparsi e deporre uova. Possono dare origine a diarrea o sintomi respiratori e nei
casi più gravi possono avere come conseguenza un blocco intestinale, causare un
ritardo nella crescita ed episodi di colica.
Oxyuris:
si insediano nel grosso intestino e le
femmine migrano poi nella zona dell’ano dove depongono le uova che sono la
causa dell’irritazione che provoca forte orticaria nella zona dell’attaccatura
della coda.
Habronema e Draschia: risiedono nello
stomaco dove i vermi ormai adulti possono determinare gastrite. Le larve sono
capaci di contaminare le ferite determinando piaghe estive.
Anoplocephala
perfoliata, A. magna (vermi piatti):
vengono veicolati da un acaro presente nei
pascoli che funziona da intermediario nella trasmissione. I sintomi più
evidenti sono determinati dalla perdita di peso, attacchi di diarrea, colica
spasmodica e intussuscezione (una porzione di intestino si va ad inserire in
quella successiva in maniera telescopica) fino alla possibile rottura
dell’intestino.
Gasterophilus (larve
di mosca):
le mosche trasportano le uova sul cavallo
stesso (spesso sulle gambe) che, leccandosi, le ingerisce e ne determina la
schiusa. Queste vanno ad insediarsi nello stomaco dove possono eroderne la
mucosa fino alla rottura (casi tuttavia molto rari).
Ciatostomi o piccoli
strongili (vermi tondi):
ne esistono una cinquantina di specie
conosciute, anche questi ingeriti al pascolo e le larve vanno a colonizzare il
grosso intestino deponendo uova che vengono nuovamente espulse nelle feci. Può
conseguire una minor motilità intestinale, perdita di peso e diminuzione
dell’appetito con episodi di leggere coliche intermittenti.
Grossi Strongili:
sono i parassiti intestinali più patogeni
con un ciclo vitale simile a quello dei piccoli strongili ma le larve migrano
nell’intestino passando per le arteriole con conseguente irritazione del letto
vascolare, aneurisma dei vasi con infiammazione, ischemia ed infarcimento di
porzioni dell’intestino; possono causare coliche, diarrea e possibile morte
dell’animale colpito.
Dictyocaulus
arnfieldi (vermi polmonari):
Non sono generalmente vermi che vivono nel
cavallo ma bensì sono più comuni nell’asino. Vengono infatti riscontrati
principalmente in cavalli che vivono con gli asini poiché i vermi adulti vivono
nei polmoni degli asini deponendo uova che vengono poi espulse e ingerite dal
cavallo al quale possono provocare broncopolmonite e bronchite parassitaria.
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